(dell'inviato Domenico Palesse)
Dalla deterrenza alla crisi,dal
dialogo al conflitto. Alla base navale di Taranto si avvia alla
conclusione la Joint Stars 2024,la più grande esercitazione
della Difesa che ha coinvolto per venti giorni circa 600
militari interforze,impiegati tra il capoluogo pugliese e la
base aerea di Poggio Renatico,in Emilia-Romagna. Con loro anche
alcuni studenti universitari che hanno seguito dall'interno la
simulazione,contribuendo in modo attivo nell'affiancamento e
nella realizzazione di contenuti multimediali.
Ambientata nel fittizio arcipelago di Esmeralda,tra Sardegna
e Sicilia,l'esercitazione ha simulato l'invasione di un Paese
Nato nell'area Sud dell'Alleanza con la conseguente attivazione
dei protocolli e delle azioni militari. Una ricostruzione
virtuale di uno scenario internazionale per "verificare la
validità delle nostre operazioni",come ha spiegato il
vicecomandante del Covi,il Comando che ha organizzato
l'esercitazione,il generale Achille Cazzaniga.
Per quasi un mese la base navale Mar Grande di Taranto si è
trasformata nel quartier generale della simulazione,dalla
gestione degli scenari di crisi al contrasto delle fake news. Un
'battle rythm' senza soluzione di continuità,caratterizzato da
briefing,riunioni tecniche e decisioni,con l'obiettivo di
evitare quanto più possibile l'escalation prediligendo la
soluzione diplomatica. "La fase più delicata che abbiamo
riscontrato durante l'esercitazione - sono le parole del
generale Sergio Cardea,il fittizio 'Capo di Stato Maggiore'
della simulazione - è stata proprio quella del passaggio dalla
fase della deterrenza a quella dell' operatività con il cambio
delle regole di ingaggio".
Un impegno militare multidominio - per usare un termine
militare - che coinvolge il settore terrestre,quello marino,
aereo,spaziale e cyber. "In futuro - ha aggiunto Cazzaniga -
consentirà anche di testare gli ausili dell'intelligenza
artificiale". "L'esercitazione ci ha dato risultati molto
importanti" ha concluso il generale evidenziando quanto la
"tecnologia è e sarà sempre più importante".
Un'esercitazione che,mai come oggi,richiama temi di stretta
attualità. "Siamo qui per addestrarci - ha detto Nicola
Piasente,direttore esercitazione della Joint Stars -,per
essere pronti nel caso in cui una situazione di pace si
trasformi repentinamente e inaspettatamente in situazioni di
crisi e potenzialmente di conflitto". A bordo di nave Garibaldi,
attraccata nella 'vasca' della base navale di Taranto,ci sono
le altre 'cellule' di coordinamento delle operazioni. Decine di
professionisti monitorano minuto per minuto l'evolversi della
'crisi',tra carte nautiche e laptop zeppi di codici e tabelle.
Ci sono decisioni da prendere e attività da autorizzare. Tra
poco più di un mese la portaerei andrà in pensione. Dopo 41 anni
di attività lascerà il ruolo operativo,portando con sé il
prestigio di essere stata anche la 'casa' della Joint Stars.