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Dall'escalation alla crisi, esercitazione nella base navale

2024-11-28     HaiPress

(dell'inviato Domenico Palesse)

Dalla deterrenza alla crisi,dal

dialogo al conflitto. Alla base navale di Taranto si avvia alla

conclusione la Joint Stars 2024,la più grande esercitazione

della Difesa che ha coinvolto per venti giorni circa 600

militari interforze,impiegati tra il capoluogo pugliese e la

base aerea di Poggio Renatico,in Emilia-Romagna. Con loro anche

alcuni studenti universitari che hanno seguito dall'interno la

simulazione,contribuendo in modo attivo nell'affiancamento e

nella realizzazione di contenuti multimediali.


Ambientata nel fittizio arcipelago di Esmeralda,tra Sardegna

e Sicilia,l'esercitazione ha simulato l'invasione di un Paese

Nato nell'area Sud dell'Alleanza con la conseguente attivazione

dei protocolli e delle azioni militari. Una ricostruzione

virtuale di uno scenario internazionale per "verificare la

validità delle nostre operazioni",come ha spiegato il

vicecomandante del Covi,il Comando che ha organizzato

l'esercitazione,il generale Achille Cazzaniga.


Per quasi un mese la base navale Mar Grande di Taranto si è

trasformata nel quartier generale della simulazione,dalla

gestione degli scenari di crisi al contrasto delle fake news. Un

'battle rythm' senza soluzione di continuità,caratterizzato da

briefing,riunioni tecniche e decisioni,con l'obiettivo di

evitare quanto più possibile l'escalation prediligendo la

soluzione diplomatica. "La fase più delicata che abbiamo

riscontrato durante l'esercitazione - sono le parole del

generale Sergio Cardea,il fittizio 'Capo di Stato Maggiore'

della simulazione - è stata proprio quella del passaggio dalla

fase della deterrenza a quella dell' operatività con il cambio

delle regole di ingaggio".


Un impegno militare multidominio - per usare un termine

militare - che coinvolge il settore terrestre,quello marino,

aereo,spaziale e cyber. "In futuro - ha aggiunto Cazzaniga -

consentirà anche di testare gli ausili dell'intelligenza

artificiale". "L'esercitazione ci ha dato risultati molto

importanti" ha concluso il generale evidenziando quanto la

"tecnologia è e sarà sempre più importante".


Un'esercitazione che,mai come oggi,richiama temi di stretta

attualità. "Siamo qui per addestrarci - ha detto Nicola

Piasente,direttore esercitazione della Joint Stars -,per

essere pronti nel caso in cui una situazione di pace si

trasformi repentinamente e inaspettatamente in situazioni di

crisi e potenzialmente di conflitto". A bordo di nave Garibaldi,

attraccata nella 'vasca' della base navale di Taranto,ci sono

le altre 'cellule' di coordinamento delle operazioni. Decine di

professionisti monitorano minuto per minuto l'evolversi della

'crisi',tra carte nautiche e laptop zeppi di codici e tabelle.


Ci sono decisioni da prendere e attività da autorizzare. Tra

poco più di un mese la portaerei andrà in pensione. Dopo 41 anni

di attività lascerà il ruolo operativo,portando con sé il

prestigio di essere stata anche la 'casa' della Joint Stars.


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