Sull'urbanistica milanese c'era un
"consolidato sistema di corruttela e commistione tra interessi
pubblici e privati" per la "spartizione del territorio
edificabile". E "corrompendo il presidente" della Commissione
paesaggio Marinoni,il vicepresidente Oggioni e "singoli
componenti" tra cui Scandurra,"a loro volta influenzabili dai
primi e soggetti alle pressioni di Tancredi","importanti
costruttori privati potevano ottenere informazioni,
anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di
interesse". Lo scrive il gip Mattia Fiorentini nell'ordinanza
dei sei arresti.