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Ancora uno sconto pena per Hjorth,vedova cc 'infangato mio eroe'

2025-07-16     HaiPress

Ancora ridotta la condanna per Gabriele Natale Hjorth,per

l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega,ucciso a

coltellate la notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 nel

quartiere Prati a Roma.


La pena è stata ridotta a 10 anni e 11 mesi con la sentenza del

terzo processo di appello. Una decisione che fa insorgere la

vedova del militare: "Sferzante è stata l'azione denigratoria

verso il 'mio Eroe' che si è cercato di non riconoscere come

tale",ha commentato in serata la donna.


I giudici dell'Assise hanno accolto la richiesta della

procura generale di abbassare di cinque mesi la pena rispetto

agli 11 anni e 4 mesi decisi nell'Appello bis. Una decisione

legata alla sentenza della Cassazione che il 12 marzo scorso

aveva disposto il nuovo processo di appello limitatamente al

trattamento sanzionatorio dichiarando irrevocabile la

responsabilità penale di Hjorth che si trova ai domiciliari.


"È una soddisfazione morale minima tenendo conto che siamo

partiti dall'ergastolo e se la stanno cavando tutto sommato a

buon mercato. Il sesto grado di giudizio per una vicenda del

genere mi sembra che basti e avanzi",il commento a caldo di

Franco Coppi,legale di parte civile della vedova del

carabiniere.


E non trattiene l'indignazione Rosa Maria Esilio. "Questo

processo così lungo,caratterizzato da una vergognosa slealtà

processuale per confondere responsabilità e motivazioni per

biechi interessi in termini di sconti di pena - afferma la

vedova di Cerciello Rega per il tramite del suo avvocato Massimo

Ferrandino - non ha fatto altro che aggiungere altro dolore alla

sofferenza per la morte violenta di mio marito Mario". "L'aver

calpestato e infangato da parte di alcuni protagonisti di questa

tristissima vicenda giudiziaria la memoria di un giovane sposo,

caduto mentre espletava il proprio servizio,con la complicità

di una certa stampa e di taluni politici,non hanno fatto altro

che mostrare il volto disumano di un falso pietismo che respingo

al mittente",aggiunge.


Mario Cerciello Rega non si è riconosciuto come eroe,

sottolinea la moglie,"un eroe con sogni semplici,come tanti

servitori dello Stato che sono al servizio della comunità con

sacrificio e abnegazione rispettando un giuramento di fedeltà,

che hanno qualcuno che li aspetta a casa e che progettano il

futuro. Sentirsi abbandonati e sopraffatti non dovrebbe essere

un sentimento da provare per coloro che dedicano la propria Vita

agli altri".


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