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Anm prepara lo sciopero. Avvocati contrari, inopportuno

2025-01-20     IDOPRESS

A ventiquattr'ore dall'annuncio delle

iniziative contro la riforma della Giustizia,esplode la

polemica sulla decisione dei magistrati di protestare il giorno

dell'inaugurazione dell'anno giudiziario e di scioperare il

prossimo 27 febbraio.


L'Unione delle Camere penali si schiera contro l'Anm

sottolineando che lo sciopero rappresenta uno "scontro

istituzionale" con governo e Parlamento che "rischia di

compromettere l'immagine stessa della magistratura". Attacca

anche il centrodestra,che fa quadrato e difende il ministro

Carlo Nordio. "Protestare è legittimo ma non condivido il modo

scelto",le parole del ministro degli Esteri,Antonio Tajani,

mentre per il presidente dei senatori di Forza Italia,Maurizio

Gasparri,l'Anm "delegittima la magistratura italiana". Ma il

presidente dell'associazione dei magistrati Giuseppe Santalucia,

ribadisce la posizione e difende le ragioni della

mobilitazione,definendo la riforma un "peggioramento della

giustizia".


All'inaugurazione del nuovo anno giudiziario,in programma

sabato 25 gennaio nelle corti d'appello,i magistrati hanno

deciso come forma di protesta di indossare una coccarda

tricolore sulle toghe per poi lasciare l'aula quando il ministro

Nordio,o un suo delegato,prenderà la parola. Sotto il braccio,

come ha deciso ieri il Comitato direttivo,stringeranno una

copia della Costituzione,i cui passaggi salienti saranno invece

scritti sui cartelli all'esterno delle aule di giustizia. Il 27

febbraio scatterà invece la giornata di astensione dal lavoro.


"I magistrati - spiega l'Unione delle Camere Penali -

dimenticano che é proprio l'articolo 111 di quella Costituzione

che vuole che il processo si svolga davanti a un giudice terzo.


E terzo è solo quel giudice che non ha alcun vincolo e

colleganza con il pubblico ministero". "La giustizia senza la

garanzia di indipendenza e autonomia - la replica del presidente

dell'Anm Santalucia - non è una giustizia di qualità. Questa

modifica costituzionale della maggioranza crea le premesse per

una maggiore influenza della politica sulla giustizia".


Ed è proprio la politica a intervenire sulla protesta delle

toghe. "Questa riforma - incalza Tajani - punta a innalzare il

ruolo del magistrato giudicante,a garantire un processo giusto

e a garantire certezza del diritto a tutti i cittadini. Non

bisogna quindi fare difese corporative,bisogna guardare sempre

agli interessi dei cittadini,garantendo sempre la difesa della

giustizia e della libertà". "Annunciare questo tipo di protesta

- tuona Gasparri - dimostra la chiara volontà dell'Anm di

violare il principio della separazione dei poteri,legislativo,

giudiziario ed esecutivo. Un atteggiamento di protervia

assoluta,che delegittima l'intera magistratura italiana con una

scelta fuori da qualsiasi canone di rispetto della Costituzione

e della legalità". A difendere la riforma è anche l'ex pm

Antonio Di Pietro,secondo il quale il testo "non modifica in

alcun modo l'articolo 104 della Costituzione" e quindi

"demonizzare la riforma a priori (solo perché lo aveva detto

anche Berlusconi) mi pare una forzatura ideologica non

corrispondente alla realtà dei fatti". Di tutt'altro parere

Nicola Fratoianni,di Avs. "La separazione delle carriere - dice

- non è una riforma della giustizia come cercano di far

intendere dalle parti del governo Meloni,è semplicemente un

modo per colpire l'autonomia dei magistrati e proteggere i

potenti".


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