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Addio a Giovanna Ichino, una vita dedicata alla giustizia

2025-01-15     HaiPress

Addio al giudice che,con una

sentenza storica,anni fa ha portato alla ribalta il tema dei

migranti,dei loro viaggi della speranza e sopprattutto della

loro prigionia nei campi 'lager' in Libia dove,tra violenze e

torture anche fino alla morte,hanno pagato un prezzo inaudito

prima di prenedere il mare e raggiungere sui barconi le coste

italiane. Si è spenta a Milano a 73 anni Giovanna Ichino,una

delle toghe milanesi tra le più stimate e che è sempre stata

esempio di equilibrio e rigore.


Sorella del giuslavorista Pietro Ichino,prima di iniziare la

sua carriera al palazzo di Giustizia milanese,è stata pure lei

avvocato. Dal 1977 ha cambiato strada e come magistrato ha

esercitato funzioni civili,penali e del lavoro in pretura fino

a quando,nel 1985,è stata trasferita al Tribunale. Da allora,

si è dedicata solo al settore penale: è stata inizialmente in

Corte d'Assise poi,all'ufficio gip dove si è occupata in prima

battuta dell'inchiesta Mani Pulite. Dal 1993 al 2003 è stata pm,

sempre a Milano,e ha coordinato le indagini come quelle sulle

"sponsorizzazioni in tv",sulle tangenti Anas o per le forniture

alle mense del comune di Milano. Ritornata a ricoprire funzioni

giudicanti in primo e in secondo grado,ha presieduto processi

come il caso Unipol,uno dei capitoli dell'indagine sul 'risiko

bancario' e sui 'furbetti del quartierino',o in appello quello

in cui Vanna Marchi e la figlia sono state imputate per truffa.


Si è occupata Cesare Battisti l'ex terrorista dei Pac

condannato all'ergastolo,a cui ha concesso di poter usufruire

dei benefici penitenziari ed è stata presidente della Corte che

nel 2017 ha inflitto,con una decisione di rilievo nel panorama

giuridico,il carcere a vita a un giovane di origini somale

accusato di aver segregato,stuprato,torturato con scariche

elettriche,frustate,sprangate e altre terribili violenze,

centinaia di migranti,alcuni dei quali anche morti,giunti in

un campo di raccolta e transito in Libia,per attraversare il

Mediterraneo. Infine,prima di andare in pensione,è stata Vice

Presidente Vicario della Scuola Superoriore della Magistratura

dedicandosi alla formazione. Alcune delle colleghe che con lei

hanno lavorato la ricordano come un giudice "davvero speciale",

sottolineando,tra l'altro la sua discrezione,la cortesia e il

rispetto di tutte le parti durante i processi che ha presieduto.


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