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Madre del 17enne ucciso, 'Stato dovrà dare risposta'

2025-01-06     HaiPress

"Sono sicura che

le forze dell'ordine stanno facendo il loro lavoro,ma poi la

risposta deve essere da parte dello Stato" ossia "che qui non

passi più il messaggio di un Paese dove si può fare tutto,dove

non si punisce nulla,dove si sente dire 'Eh... tanto non mi

fanno nulla... eh tanto dopo due anni sono fuori...'. Questo,

basta". Lo ha detto Silvia Baragatti,madre di Maati Moubakir,

il 17enne ucciso in strada una settimana fa a Campi Bisenzio. La

donna stamani ha partecipato con tutta la famiglia - il padre di

Maati,e gli altri loro tre figli - alla cerimonia promossa dal

Comune in via Tintori dove il 17enne è stato trovato morto.


"Ci sono genitori che non sanno cosa fanno i loro figli - ha

aggiunto -. Questo bambino,questo ragazzino,è stato trovato

morto,lasciato solo. Sicuramente ci sarà qualcuno che ha visto,

che non lo ha soccorso. Non lo so,ce lo diranno le indagini"

intanto "mettiamoci tutti una mano sulla coscienza. Questo è il

fallimento della società,dell'umanità,anche gli animali stanno

accanto al loro ferito". "La mia missione di vita,ora,è avere

giustizia per il mio figliolo. Maati non andrà nel

dimenticatoio,questa storia non andrà nel dimenticatoio".


Per la cerimonia di ricordo circa 100 persone si sono

ritrovate in via Tintori,dove fiori e bigliettini indicano il

punto in cui Maati è stato trovato morto dissanguato e per

lesioni ad organi vitali causategli dalle coltellate inferte da

più aggressori. Nel raccoglimento generale,durato circa 20

minuti,c'è stato un minuto di silenzio. Il padre,un uomo di

origine maghrebina,ha detto una breve preghiera nella sua

religione,musulmana.


"Chiediamo giustizia per nostro figlio,perché la sua vita è

stata spezzata ingiustamente - ha detto Farid Moubakir - Maati

non era solo nostro figlio: era il figlio di tutti noi,un

ragazzo pieno di sogni e speranze,come tanti altri. Questo

dolore non dovrebbe mai colpire una famiglia,non dovrebbe mai

colpire nessuno. La sua morte ci ricorda quanto sia importante

proteggere e sostenere i nostri giovani,perché ogni vita vale e

ogni vita merita giustizia. Non mi fermerò finché non sarà fatta

chiarezza,affinché nessun altro debba vivere quello che stiamo

vivendo noi".


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