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Cgil: "Raddoppiati lavoratori nelle crisi industriali"

2024-12-23     IDOPRESS

Nel 2024 "sono enormemente

aumentati i tavoli presso l'unità di crisi al ministero delle

Imprese e del Made in Italy: sono 105.974 i lavoratori

coinvolti. A gennaio erano 58.026". A gennaio erano 58.026".


Per la Cgil "le numerose vertenze aperte nel 2024 parlano di

una incapacità totale del pubblico di indirizzare le politiche

industriali in settori strategici e rilevanti per il Paese"

"Le mancate politiche industriali del Governo Meloni,al di là

degli annunci propagandistici di questo o quel ministro,

dimostrano la distanza dal Paese reale e il totale disimpegno

dell'Esecutivo sul tema della crisi dell'industria italiana,che

ormai è al palo da quasi due anni",commenta Pino Gesmundo,il

segretario il segretario confederale Cgil a capo dell'area delle

politiche industriali. "Negli ultimi tre decenni - rileva - a

guidare le scelte industriali sono stati le multinazionali e i

fondi speculativi,che hanno fatto shopping di imprese nel

nostro Paese,spesso a basso costo e usufruendo di benefici ed

agevolazioni governative,con il totale disimpegno della

politica e dello Stato. Oltre alle aziende private,questi

processi hanno peraltro riguardato anche le partecipate

pubbliche,abbattendosi spesso sui lavoratori".


"Così - evidenzia ancora il segretario confederale che in

Cgil ha la delega su politiche industriali e energetiche,

infrastrutture e trasporti,aree di crisi - il nostro tessuto

industriale è stato via via impoverito ed è oggi più che mai

impreparato alle sfide globali,imposte dalla situazione

geopolitica,e alla necessaria transizione ambientale e

produttiva che - senza scelte diverse delle imprese e dei

governi - rischia di essere pagata solo dalle lavoratrici e dai

lavoratori".


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