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Messico, a Culiacán è guerra tra i clan del Cartello di Sinaloa

2024-11-26     HaiPress

Continua la violenza a Culiacán,

la capitale dello stato messicano di Sinaloa. Nelle ultime 24

ore almeno sette persone sono state uccise in diversi scontri

armati in città,altre due sono disperse,una casa è stata data

alle fiamme e circa 80 telecamere di sicurezza sono state

distrutte. Di fronte alla violenza,le università di Culiacán

hanno sospeso oggi le lezioni in presenza,mentre le autorità

statali hanno comunicato che le scuole rimangono aperte per

chiunque desideri frequentarle.


Il governatore di Sinaloa,Rubén Rocha Moya,ha minimizzato la

situazione,una strategia che,secondo il quotidiano spagnolo El

País,segue dall'inizio degli scontri,lo scorso 9 settembre,

parlando di "episodi di violenza isolati".


All'origine della violenza senza fine a Culiacán ci sono due

fazioni che da quasi tre mesi si stanno combattendo per il

controllo del cartello di Sinaloa: da un lato i Chapitos,i

figli di Joaquín 'El Chapo' Guzmán Loera,dall'altro i fedeli di

El Mayo Zambada. I due boss che hanno fondato il cartello di

Sinaloa sono entrambi in carcere negli Stati Uniti,condannato

all'ergastolo El Chapo,in attesa del processo El Mayo.


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